Alto Vallone di Lourousa (2351 m.)

Rifugio Morelli Buzzi

Il Rifugio Morelli Buzzi è il più antico rifugio del Cai di Cuneo. Dispone di acqua corrente interna ed esterna, impianto elettrico fotovoltaico, servizio telefono, riscaldamento, servizi igienici e doccia. È strutturato su tre livelli. Al piano terra trova posto la zona pranzo, con 30 coperti, la cucina, il bar e i servizi igienici.
Al primo piano un’unica camera ospita 18 posti letto, con confortevoli letti a castello in legno, due servizi igienici per chi pernotta in rifugio e la doccia, utilizzabile solo in base alla quantità di acqua a disposizione.
Il secondo piano, che è anche il sottotetto, ha una camerata da 12 posti letto. Il locale invernale è dotato di 8 posti letto, dispone di materassi e coperte ed è sempre accessibile dopo la chiusura stagionale. Durante la stagione estiva, infatti, viene utilizzato per il personale del rifugio e non è a disposizione dei turisti.

Snowboarding
Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono
William Blake
Conduzione famigliare!

Chi siamo

Mi chiamo Paolo e sono il gestore del rifugio da giugno 2018. Sono di Valdieri, ed è qui che ritorno quando il rifugio è chiuso. Oltre a gestire il rifugio, lavoro il legno: sono scultore, restauratore e falegname da trent’anni. Da quindici anni costruisco anche strumenti musicali: gli organetti diatonici (piccole fisarmoniche diatoniche in legno), che mi diletto anche a suonare.

Con me al rifugio mio fratello Marco che, come me, si occupa del rifugio tutta l’estate, per poi tornare a lavorare il legno in inverno. Nei mesi di luglio e agosto abbiamo sempre anche altro personale ad aiutarci, e in più la collaborazione delle mie figlie Chiara e Simona, che mi aiutano in questa avventura.

Snowboarding
Lo staff al completo
Marco
Marco
Il tuttofare
Chiara
Chiara
Controllo qualità
Simona
Simona
Guida alla Land Art locale
Polvere
Polvere
La mascotte
Diego
Diego
A luglio un aiuto gambe in spalla
Ilaria
Ilaria
Ad agosto un’aiutante sorridente
Costanzo Morelli – Alvaro Buzzi

La storia

Costanzo Morelli un giovane alpinista dal cuore grande

Nel 1901, al ritorno da una gita sociale al Marguareis organizzata dalle sezioni del Club Alpino Italiano di Torino e Cuneo, durante il saluto di commiato al collega torinese, il presidente locale si augurava di poterlo presto invitare all’inaugurazione di un rifugio da erigersi su iniziativa CAI di Cuneo.
Dopo trent’anni, il 27 settembre del 1931, la Sezione Cuneese finalmente inaugurava il suo primo rifugio nell’alto vallone di Lourousa.

Il rifugio fu dedicato a Giuseppe Costanzo Morelli, giovane alpinista tragicamente scomparso la sera dell’Epifania del 1928, ai piedi del Monviso. Una terribile e inaspettata tempesta di neve sorprese la comitiva diretta al rifugio Sella, causando la morte dell’alpinista e dell’amico Guido Raballo. Nella bufera, che si levò tremenda, i due persero contatto con il resto del gruppo. Costanzo Morelli non abbandonò l’amico, ormai stremato, cercando di portarlo in salvo. Ogni tentativo si rivelò inutile. Constatato il decesso del compagno, Morelli riprese la via per raggiungere il resto della comitiva ma, esausto per lo sforzo fatto per salvare il compagno, rimaneva vittima lui stesso della tormenta.

Costruzione e ristrutturazione

La costruzione del Rifugio fu particolarmente voluta e seguita dall’allora Presidente Francesco Grazioli che, forte dell’esperienza maturata quale assistente ai lavori di edificazione del rifugio Bozano (Cai Ligure) nel 1921, si dedicò a essa in modo spassionato e generoso.
Il Morelli divenne subito famigliare e caro a generazioni di alpinisti, tale da farne meta di numerose comitive con escursioni. Parzialmente danneggiato durante gli eventi bellici, nell’estate del 1945 fu ristrutturato e vennero fatte migliorie nell’arredamento. Tornò subito a essere il rifugio preferito dai cuneesi e, per alcune estati, ospitò i campi organizzati dalla SUCAI. (Sottosezione Universitaria Cai). Nel 1967 iniziarono i lavori di ricostruzione e ristrutturazione. Il rifugio fu ampliato: venne aggiunto un nuovo locale cucina e fu alzato di un piano. Grazie all’uso di un elicottero per il trasporto dei materiali si ridussero sensibilmente i tempi e le fatiche. Promotore dell’iniziativa fu Alvaro Buzzi, colonnello comandante dell’aeroporto militare di Caselle (To), che fu anche consulente della ristrutturazione del rifugio. È grazie a lui che il mezzo fu messo a disposizione dall’Aeronautica Militare. Nei lavori vennero anche impiegati alcuni alpini del Battaglione Saluzzo. Purtroppo Buzzi scomparse prematuramente prima della fine dei lavori.

Rialzarsi dalle bufere più forti di prima

Nella primavera del 1968 una tromba d’aria sollevò il tetto, comprese le sue orditure, asportandolo. Nello stesso anno era stato affidato per la prima volta ad una gestione con presenza costante durante tutta l’estate a due giovani guide alpine, Nino Perino e Giuliano Trucco. Proprio loro due salendo al rifugio lo trovarono scoperchiato. Trattandosi di un muratore e un carpentiere del ferro, passarono l’estate a rimetterlo a posto, facendo un lavoro encomiabile, tanto che il tetto è quello ancora esistente oggi.

Dall’ottobre del 1968 il rifugio fu nuovamente agibile e il Consiglio Direttivo del CAI volle onorare la memoria di Buzzi affiancando il suo nome a quello di Morelli. Nel 2000 sono stati eseguiti ulteriori lavori di adeguamento e ingrandimento della struttura a cui è seguita una ristrutturazione nel 2010-2011.

Ancora oggi il Rifugio Morelli-Buzzi conserva il suo fascino di costruzione un po’ appartata, lontana dai grandi flussi del turismo alpino, ma a contatto con le grandi pareti delle Marittime, di cui costituisce un apprezzato e confortevole punto di appoggio.